Francese, italiano e lingue camerunensi a contatto: indagine sugli errori degli apprendenti d'italiano l2 presso il liceo classico e moderno di maroua( Télécharger le fichier original )par Edgar Jr MBIADJEU Université de Maraoua - Cameroun - DIPES II 2014 |
3. 4 . Correzione degli errori nella didattica dell'italiano L2 in CamerunGli errori costituiscono il punto debole della lingua scritta o parlata dell'apprendente, sono quelle parti della conversazione o della composizione che deviano da una qualche norma d'esecuzione matura della lingua. Attualmente l'errore non viene più considerato in didattica delle lingue in termini negativi come la prova evidente del mancato apprendimento, bensì in termini positivi come l'indicazione di un processo di apprendimento in atto che va perfezionato. L'errore è il segno del fatto che l'apprendente sta interiorizzando l'input, e si sforza di ipotizzare e ricostruire una grammatica della L2. Quindi, gli insegnanti e gli allievi dovrebbero concordare nel conferire all'errore un valore relativo e non assoluto, che va sempre stabilito in relazione agli obiettivi perseguiti. Errare è umano. Ma anche e soprattutto la capacità di conoscere a partire dall'errore è una competenza umana. Una competenza che si può e si deve affinare; specialmente laddove l'errore può avere gravi conseguenze. Ogni errore pu? essere un errore creativo e a partire dall'errore si pu? arrivare all'accuratezza della lingua. Allora è legittimo domandarsi: bisogna correggere gli errori? La correzione degli errori è percepita come l'insieme degli interventi che l'insegnante fa per evidenziare difetti ed errori nella produzione linguistica di uno studente. La correzione rappresenta un'attività importante nella didattica di una lingua. Mentre tutti concordano nel ritenere l'errore uno strumento ricco di potenzialità che bisogna saper sfruttare (non un male da estirpare e combattere), le opinioni sull'utilità e lo scopo della correzione sono spesso divergenti. Per alcuni linguistici, la correzione degli errori è spesso dannosa in quanto gli allievi la vivono come un insuccesso nei loro sforzi di appropriarsi della nuova lingua. E così essi si demotivano, si fanno vincere dalla paura di esporsi allo scherno, di non saper esprimere quello che vorrebbero con lo strumento linguistico imperfetto che hanno a disposizione, di fare delle gaffe e di farsi giudicare sciocchi. Altri invece giustificano la correzione degli errori come un modo di fornire all'apprendente informazioni rilevanti per aggiustare le proprie ipotesi, un aiuto a «notare la differenza» tra il proprio sistema interlinguistico e la lingua d'arrivo. Il confronto cognitivo tra queste ipotesi e le strutture corrette della L2 può costituire una fase importante nel processo di apprendimento, che può risultarne accelerato. Tuttavia, la correzione degli errori ha due valori: uno formativo, consiste nell'aiutare lo studente a individuare i suoi punti deboli e a progredire nell'apprendimento; l'altro, prevalentemente informativo, consiste nell'accumulare elementi di giudizio sul processo di apprendimento allo scopo sia di definire e adattare la programmazione didattica, sia di esprimere una valutazione. Quindi, ci sono ottime ragioni per difendere l'opportunità di correggere, pur calibrando attentamente la quantità e la modalità degli interventi: · la correzione è una conferma dell'attenzione che l'insegnante dedica ai suoi studenti. · la correzione fornisce all'apprendente la possibilità di confrontare il proprio sistema interlinguistico con la lingua d'arrivo, gli permette di verificare e aggiustare le proprie ipotesi sul funzionamento della lingua che sta imparando. · la correzione rappresenta il mezzo più comune a cui far ricorso per combattere un fenomeno tipico dell'apprendimento di una lingua: la fossilizzazione. Detto questo, è necessario disegnare un nuovo contesto in cui la correzione venga proposta in modo positivo e naturale, partendo dal concetto che l'errore è parte integrante del processo di apprendimento e che l'obiettivo primario dell'insegnante è di creare le condizioni per poter vivere questi eventi e processi senza l'interposizione di filtri affettivi69(*). Lo studente protagonista del proprio percorso di apprendimento dovrà essere messo in condizione di gestire l'errore, di saperlo valutare e autocorreggere. In questa ottica la gestione dell'errore diventa una pratica che si dilata nel tempo e che investe molte, se non tutte, le fasi del processo di apprendimento e non solo i momenti della correzione proposta dall'insegnante o di feedback ad esempio dopo l'esecuzione di una prova di verifica. In questo paragrafo, cercheremo di elencare i vari tipi di correzione; proponendo le possibili strategie di correzione che aiuteranno gli insegnanti d'italiano in Camerun ad intervenire al momento opportuno per poter correggere una forma erronea. Poi, passeremo in rassegna le tipologie di errori che devono esser corretti nel contesto camerunense. * 69 Secondo la teoria di Stephen Krashen sull'acquisizione della seconda lingua, il monitor è un dispositivo mentale che controlla la correttezza di ciò che si dice richiamando alla mente le regole che si sono imparate con attività di riflessione linguistica; il filtro affettivo è un insieme di variabili affettive e psicologiche (ad esmpio. ansia, scarsa motivazione, insicurezza e mancanza di autostima) che ostacolano l'acquisizione perché agiscono sull'input linguistico come un filtro, riducendo la quantità di dati che raggiungono il LAD, cioè il dispositivo mentale responsabile dell'acquisizione della lingua. |
|