Francese, italiano e lingue camerunensi a contatto: indagine sugli errori degli apprendenti d'italiano l2 presso il liceo classico e moderno di maroua( Télécharger le fichier original )par Edgar Jr MBIADJEU Université de Maraoua - Cameroun - DIPES II 2014 |
3.2.2. Il questionario somministrato agli apprendentiNel mese di dicembre 2013 abbiamo somministrato un questionario ad apprendenti d'italiano presso il Liceo Classico e Moderno di Maroua con l'obiettivo di disegnare un identikit dell'apprendente d'italiano in Camerun e l'origine dei suoi errori. 97 apprendenti hanno compilato i questionari. Gli istogrammi riportati di seguito sono la fotografia del tipo di pubblico che si avvicina all'italiano in Camerun e le tipologie di errori che lo caratterizza. La figura 3.9 è una fotografia dell'età media degli apprendenti camerunensi che si avvicinano all'italiano. L'istogramma in sé è abbastanza indicativo, il 54,63% degli apprendenti di italiano del nostro campione ha tra i 13 e i 14 anni. Sottolineiamo che la popolazione camerunense in generale è estremamente giovane, come confermano i risultati dell'ultimo censimento: più della metà degli abitanti ha meno di 25 anni e i minori di 14 anni superano il 40% della popolazione64(*). La figura 3.10 mostra una presenza femminile leggermente superiore a quella maschile. Riteniamo importante a questo punto sottolineare che questa può essere considerata una tendenza generale della popolazione camerunense. L'ultimo censimento realizzato nel 2005 segnalava già un 51% di persone di sesso femminile contro un 49% di sesso maschile. Fig.3.9. Età degli apprendenti camerunensi d'italiano. Fig.3.10. Apprendenti d'italiano in Camerun ripartiti per sesso. Inoltre, dal punto di vista linguistico viene fuori dalla nostra ricerca che, l'85% degli apprendenti d'italiano del nostro campione ha come prima lingua di comunicazione la loro madrelingua: il fulfuldé. Benché il francese sia la lingua di insegnamento nella regione, il tasso di alfabetizzazione in questa lingua rimane molto basso. Il fufuldé è sempre di più la lingua di comunicazione. Il ricorso a tale lingua è frequente in tutte le comunicazioni orali, anche nell'amministrazione, nei tribunali e nell'insegnamento (Bello, 1997 e Raïhanatou, 2007). Fig.3.11.Grado di conoscenza della propria madrelingua D'altra parte, un altro dato importante per la nostra ricerca riguarda la principale motivazione allo studio della lingua italiana da parte del nostro campione di apprendenti camerunensi. Durante la nostra indagine abbiamo chiesto anche ai docenti che operano nei vari licei nei quali è stata svolta la nostra indagine quali sono i motivi principali che spingono i loro studenti ad apprendere l'italiano. Le risposte degli insegnanti e quelle degli apprendenti confermano la netta prevalenza della motivazione legata al desiderio di proseguire gli studi universitari in Italia. La figura ci rivela che il 47% dei camerunensi del nostro campione che si avvicina all'italiano lo fa per motivi di studio, precisamente per proseguire gli studi universitari in Italia e il 23% per lavorare in Camerun; le altre ragioni sono soltanto accessorie. Fig. 3.12. Motivazione allo studio dell'italiano degli apprendenti del nostro campione. Occorre notare che, l'insegnamento dell'italiano è in piena rivoluzione nel nostro paese. Al contrario dei dati forniti da Kuitche65(*)(2012) che, rivelava che l'apprendente d'italiano in Camerun è un giovane adulto di età compresa tra i 18 anni e 26 anni, titolare di un diploma di scuola secondaria e in legame con l'Italia perché conosce un parente o un amico che vi risiede e si avvicina alla lingua italiana attraverso corsi intensivi; oggi, con la recente introduzione della lingua italiana come lingua seconda , allo stesso livello dello spagnolo e del tedesco nelle scuole secondarie, si nota un nuovo profilo dell'apprendente di italiano. Anche se il motivo principale rimane lo studio (in netta crescita rispetto ad altre indagini), si nota un'altra motivazione in corso: il lavoro.Va notato anche che, il cambiamento del profilo dell'apprendente d'italiano ha fatto sorggere un'altra figura nel sistema educativo camerunense quella del docente di lingua italiana di cui la crescita della spendibilità in loco dell'italiano, favorendo ipso facto un reale radicamento della «bella lingua» nel sistema formativo del paese. Inoltre, durante la nostra ricerca abbiamo chiesto ai nostri informanti la loro impressione per quanto riguarda le somiglianze (formali) tra il francese e l'italiano. La figura 3.13 è una fotografia delle somiglianze formali tra il francese e l'italiano. Questa somiglianza tra il francese e l'italiano è di grande importanza perché aiuta molto i nostri discenti nello studio dell'italiano come ci fa vedere la figura 3.14. Cos?, si assisterà come illustra la figura 3.15 all'uso frequente di «voi» di cortesia francese invece del «Lei» di cortesia italiano. Fig.3.13. Somiglianze formali tra il francese e l'italiano
Fig.3.14. Il ruolo del francese nell'apprendimento dell'italiano da parte degli informanti. Fig.3.15. La confusione tra il «Voi» di cortesia francese e il «Lei» di cortesia italiano. La seconda parte del questionario somministrato ai discenti riguardava gli errori che fanno spesso e le cause. Emerge dalla nostra ricerca che, il 47% dei discenti commette errori di interferenza con le lingue locali, il 34% errori linguistici e il 19% errori pragmatici (Cfr. Fig. 3.4.). Di fronte a questi errori, il 49% dei docenti intervistati usa la correzione immediata, il 43% stimola l'autocorrezione e l'8% la correzione in gruppo con altri studenti della classe (Cfr. Fig.3.6). Tuttavia, per i discenti intervistati i loro errori derivano soprattutto dall'influenza della lingua francese e dall'influenza della propria madrelingua. Fig.3.16. L'origine degli errori degli apprendenti intervistati. Occorre notare a questo proposito che, visto che il francese assomiglia all'italiano (Cfr. Fig.3.13) e li aiuta molto nell'apprendimento dell'italiano (Cfr. Fig.3.14), essi sono obbligati ad un certo momento fare ricorso a tale lingua per cavarsela. Per?, la loro alfabetizzazione in questa lingua (visto che la maggioranza parla il fufuldé) constituisce di per sé un freno, e determina l'emergere di errori nella lingua target (l'italiano). Per aiutare loro a ridurre i loro errori, il 34,02% dei discenti intervistati suggerice di mettere l'accento sull'interazione in classe. La lingua essendo prima di tutto un fatto orale, l'insegnante deve quindi creare una serie di attività in classe durante le quali l'allievo avrà l'opportunità di esprimersi. Il 27,83% pensa che sia meglio dare molti esercizi. A tal proposito diremo che, l'esercizio è l'opportunità offerta all'allievo per interiorizzare o padroneggiare la regola insegnata in classe. Quindi, l'esercizo aiuta gli allievi ad insediare la regola insegnata in classe e pradicandola ogni giorno essa rimane per sempre. Inoltre, quando l'insegnante fa interagire gli studenti e dà esercizi, egli deve permanentemente dare un feed-back sulla progressione di ogni studente affinché che tutti riescano a sapere a che punto è la loro competenza linguistica. Fig. 3.17. Strategie per ridurre gli errori degli apprendenti d'italiano. In conclusione, l'apprendente d'italiano che abbiamo incontrato durante la nostra ricerca sul campo è un adolescente di età compresa tra tredici e quattordici anni. È un soggetto bilingue che possiede una competenza essenzialmente orale nella propria lingua materna e ha acquisito un certo livello di competenza orale e scritta in francese. Le sue difficoltà in italiano vengono dalla sua madrelingua e soprattutto dal francese che lo aiuta molto nello studio dell'italiano. Le ragioni per le quali egli si avvicina all'italiano sono varie; la più importante rimane lo studio. * 64 Datti tratti dalla ricerca condotta da Kuitche sulla diffusione e le motivazioni all'apprendimento dell'italiano nell'Africa subsahariana, disponibile sul sito: http://riviste.unimi.it/index.php/promoitals/article/view/22275. Ultima consultazione 03 settembre 2014. * 65 L'autore aveva comunque, a suo tempo, ipotizzato che con la creazione del dipartimento d'italiano presso la Scuola Normale Superiore di Maroua, si assisterà con l'andare del tempo ad un nuovo profilo degli apprendenti camerunensi e si potrà verificare una progressiva variazione della principale motivazione allo studio dell'italiano che, era a suo tempo essenzialmente legata al progetto migratorio per studi universitari in Italia. |
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